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Papa Benedetto XVI
Papa
Benedetto XVI (Benedictus XVI), al secolo Joseph Alois Ratzinger (Marktl am
Inn, Baviera, Germania, 16 aprile 1927), è il 263° Papa della Chiesa
Cattolica Romana (il 262° successore di Pietro, anche se il suo è il 265°
pontificato, dal momento che Benedetto IX è stato papa ben tre volte),
nonché vescovo della diocesi di Roma, Primate d'Italia e sovrano dello Stato
Vaticano. È stato eletto al soglio di Pietro il 19 aprile 2005.
Prima di Benedetto XVI, l'ultimo papa tedesco era stato Vittore II
(1018-1057).
Suo padre era un commissario di gendarmeria e proveniva da una modesta
famiglia di agricoltori. La madre, di origine sudtirolese, era figlia di
artigiani, e prima di sposarsi aveva fatto la cuoca in diversi alberghi.
La sua giovinezza non è stata facile. La fede della sua famiglia lo preparò
alla dura esperienza nazista: egli ha ricordato di aver visto il suo parroco
bastonato dai nazisti prima della celebrazione della Santa Messa e di aver
conosciuto il clima di forte ostilità nei confronti della Chiesa cattolica
in Germania. Verso la conclusione di quella tragedia che è stata la Seconda
Guerra Mondiale egli venne anche arruolato nei servizi ausiliari antiaerei,
ma pare non abbia sparato neppure un colpo.
Gli studi
Ratzinger studiò filosofia all'università di Monaco e successivamente nella
scuola superiore di Filosofia e Teologia di Frisinga, dove discusse la tesi
di teologia dal titolo "Popolo e casa di Dio nella dottrina della Chiesa di
Sant'Agostino". Venne ordinato sacerdote il 29 giugno del 1951. Nel 1962
acquistò notorietà internazionale intervenendo, come consulente teologico,
al Concilio Vaticano II.
Per dieci anni, dal 1959 al 1969 fu insegnante a Bonn, Münster, e Tubinga.
Nel 1969 divenne professore ordinario di Dogmatica e storia dei dogmi
all'Università di Ratisbona.
La carriera ecclesiastica
Il 24 marzo 1977 venne ordinato arcivescovo di Monaco e Frisinga da Papa
Paolo VI ed il 28 maggio dello stesso anno ricevette la consacrazione
episcopale. Il successivo 27 giugno il Papa lo creò Cardinale nel Concistoro
del 27 giugno 1977. In un primo tempo fu cardinale del titolo di S. Maria
Consolatrice al Tiburtino.
Il 25 novembre 1981 Giovanni Paolo II lo ha nominato Prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede. È divenuto anche Presidente della
Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale.
Il 15 febbraio 1982 ha rinunciato al governo pastorale dell'Arcidiocesi di
München und Freising.
Dal 1986 al 1992 Ratzinger è stato presidente della Commissione per la
preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Il 10 novembre 1999 è stato insignito della Laurea honoris causa in
Giurisprudenza dalla Lumsa.
Il 30 novembre 2002 è divenuto Decano del collegio cardinalizio: ha preso
possesso del Titolo della Chiesa Suburbicaria di Ostia.
L'elezione come successore di Giovanni Paolo II
È tradizione, da almeno otto secoli, per vescovi, cardinali e per il
pontefice adottare uno stemma araldico. Dal Rinascimento in poi, con questo
stemma venivano decorati i monumenti e le opere fatte edificare dal Papa,
oltre che i documenti da lui scritti.
Il nuovo pontefice ha deciso di mantenere nel suo nuovo stemma i simboli che
aveva usato da vescovo prima e da cardinale poi, introducendo tuttavia
alcune importanti novità rispetto ai suoi predecessori.
Lo scudo, la cui forma è detta "a calice", si presenta diviso in tre parti
in una modalità chiamata "cappatura".
In quella centrale è riportata una conchiglia, simbolo dei pellegrini, ma
che ricorda anche la leggenda secondo cui Sant'Agostino, incontrando su una
spiaggia un bambino che con una conchiglia voleva svuotare il mare dalla sua
acqua, comprese l'impossibilità per la mente umana di capire il mistero di
Dio. La conchiglia inoltre compare anche nello stemma del monastero di
Schotten, a Ratisbona, a cui Benedetto XVI è particolarmente legato.
A
destra e a sinistra compaiono i simboli della diocesi di Frisinga. Il moro a
sinistra è per Benedetto XVI simbolo dell'universalità della Chiesa, mentre
l'orso che trasporta un fardello richiama la leggenda di San Corbiniano,
primo vescovo di Frisinga. La tradizione vuole che il santo, mentre si
recava a Roma, fu assalito da un orso che uccise il suo cavallo. Corbiniano
allora rimproverò l'orso e lo costrinse a portare il suo bagaglio fino a
Roma, dove lo liberò. Papa Benedetto ricorda le parole di Sant'Agostino nel
commento del salmo 72: "Sono divenuto per te come una bestia da soma, e così
io sono in tutto e per sempre vicino a te", e l'orso diventa per lui il
simbolo dello stesso pontefice.
Dietro lo scudo, com'è consuetudine, si trovano le due chiavi "decussate",
cioè incrociate, una d'oro e l'altra d'argento, simbolo di San Pietro.
Un'importante novità è data dall'introduzione, sopra lo scudo, di una mitra,
che ha sostituito la tiara papale usata dai suoi predecessori. La mitra è
d'argento e riporta tre fasce d'oro che mantengono i simboli della tiara (i
tre poteri di Ordine, Giurisdizione e Magistero), collegati verticalmente
fra di loro al centro per indicare la loro unità nella stessa persona. Per
significare la dignità pontificale è stato introdotta in basso l'immagine
del pallio, segno della collegialità e dell’unità tra il Papa e la Chiesa.
Domenica 24 aprile 2005 si è tenuta in Vaticano la Messa di insediamento al
soglio pontificio di Papa Benedetto XVI. In tale occasione il Pontefice ha
pronunciato una significativa omelia all'insegna dell'ecumenismo, della
continuità nei confronti del suo predecessore e dell'apertura verso i
fedeli. Al termine della cerimonia il Papa ha attraversato con la jeep una
Piazza San Pietro gremita di ben 400.000 persone per poi ricevere
all'interno della Basilica le diverse delegazioni internazionali |
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