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Manuel Frattini -  Pinocchio
Pierpaolo Lopatriello - Geppetto
Simona Rodano - Angela
Mauro Simone - Lucignolo
Adriano Gherardini - Grillo
Luca Arrigoni - Gatto
Silvia Di Stefano - Volpe
Daniela Pobega - Turchina
Marco Brancato - Mangiafuoco
Silvia Querci - Madre di Lucignolo

Un Musical di Saverio Marconi
Tratto da un racconto di
Carlo Collodi
Musiche
Dodi Battaglia Red Canzian Roby Facchinetti
Liriche
Stefano D'Orazio Valerio Negrini
Testi
Pierluigi Ronchetti Saverio Marconi

Regia
Saverio Marconi

 

dal 21 Gennaio al 27 Febbraio 2005  in scena al Gran Teatro di Tor di Quinto  INFO

 

DOVE ALLOGGIARE:  il B&B Saxa Rubra offre camere per ogni esigenza con ogni comfort e un ambiente caldo, familiare ed elegante a 10 minuti dal Gran Teatro. Per informazioni, tariffe e prenotazioni clicca qui.

 

Tratto dal celebre racconto di Carlo Collodi, Pinocchio è un vero e proprio kolossal con un allestimento straordinario che vede in scena ben 30 performer, una band dal vivo, 35 cambi di scena, 300 costumi, più di 800 proiettori, audio digital surround oltre 60 persone dietro le quinte per dar vita ad una delle favole più amate della letteratura italiana. In questo originale adattamento Pinocchio è arricchito dalle inedite musiche scritte dai Pooh.
Pinocchio è uno spettacolo straordinario, adatto a tutta la famiglia:

un musical che diverte e commuove, sorprende con grandiosi effetti speciali, trascina con balletti e canzoni che restano nel cuore.

Un’emozione che accompagna tutta la rappresentazione:

dall’inizio quando, nel corso di un temporale, un fulmine abbatte un albero in scena alla sorprendente nascita del burattino;

dalla magia del teatrino di Mangiafuoco alle gags del Gatto e della Volpe;

dalla magia della fata Turchina che moltiplica Pinocchio nella scena degli specchi al Paese dei Balocchi con un travolgente balletto e poi ancora il circo ed una memorabile scena in fondo al mare, fino all’emozionante finale. Scene ed effetti speciali sorprendenti, spettacolari cambi di scena, canzoni emozionanti, coloratissimi costumi ed un grande cast di bravissimi performers capitanati da Manuel Frattini (che interpreta in modo sorprendente Pinocchio), danno vita ad oltre due ore di magnifiche emozioni.

Il musical - già richiesto in mezza Europa – presenta la storia, rivisitata in chiave moderna, con modalità diverse da quella di Collodi:Geppetto non è povero - anzi, ha una specie di mobilificio - e nemmeno tanto solo, corteggiato dalla bella Angela che alla fine diverrà la mamma di Pinocchio. E anche il Grillo Parlante, un po’ mimo, un po’ rettile, un po’ tormentone, veste di simpatia macchiettistica la sua scontata saggezza. 

 

 

IL TEMPORALE - Si parte con un temporale che abbatte l'albero destinato a fornire il legno per la creazione di quello che Geppetto sogna come «un figlio perfetto», non conflittuale come il problematico Lucignolo. Speranza vana perché il burattino è avido di esperienze autonome fra le quali non è inclusa la scuola. L'interazione di Pinocchio coi burattini di Mangiafuoco (che canta da tenore su arie rossiniane) è divertentissima e culmina con la rivolta contro il burattinaio. Ma altre prove aspettano Pinocchio: le trappole del Gatto e della Volpe hanno grande spazio. Caratteristi formidabili, sono la rappresentazione fumettistica dell'ignoranza crudele, del raggiro, dell'arte di arrangiarsi. 
Dall'impiccagione del burattino, salvato dalla Fata Turchina, è un crescendo. Pinocchio alle prese con le sue immagini riflesse che prendono vita, Pinocchio nel paese dei Balocchi. Dove non troviamo giostre e pop corn, ma un'aula scolastica priva di insegnanti e una scolaresca in ricreazione permanente che si scatena nel corale «Sballo» fra danze acrobatiche e breackdance.

 
 

Finchè Pinocchio, trasformato in ciuco. viene buttato in mare dal perfido proprietario del circo. Ecco che affonda nelle profondità marine, fra ninfee danzanti, sirene cantanti, bolle ed effetti di rifrazione. 
E' la scena madre del musical: il fluttuare di Pinocchio e delle altre creature marine, sull'aria di «Galleggiando», è stupefacente. Poi la balena che divora il burattino, l'incontro con Geppetto nel ventre del cetaceo, il ritorno a casa, alla normalità, al paese, l'ultimo tradimento di Lucignolo e la trasformazione in bambino vero... 

 

il «Pinocchio» teatral-musicale che segue la tiepida avventura cinematografica di Benigni e davvero fa concorrenza alle più eclatanti produzioni di Broadway: per grandiosità e per effetti speciali, per le magnifiche scene di Marcomattei, per i costumi allegri e colorati di Zaira De Vincentiis che ne fanno un fumetto dal vivo, per le spericolate coreografie di Angelini e per l'abilità della regia di Marconi che si conferma il leader del filone; ma al centro c'è la bravura di Manuel Frattini, lontano nipote di Charlie Chaplin e attore-cantante-ballerino-acrobata di inesausta energia nel ruolo del protagonista. Paradossalmente, sono da rivedere proprio alcune parti musicali dei quattro eterni giovanotti: l'esigenza di mantenere integre alcune loro canzoni rallenta assai l'azione del primo atto della pièce; però ci sono stacchetti musicali molto carini inventati nel momento della costruzione dello show; e non manca una divertente citazione di «Piccola Katy» quando Geppetto e la quasi-fidanzata Angela decidono di mettersi insieme. Il finale è delizioso: il burattino così ben irrigidito di Frattini scompare per lasciar spazio a un bambinetto in carne ed ossa vestito da Pinocchietto che corre verso il centro della scena.

 

LE CANZONI - Due ore e mezza appaganti, con i quattro Pooh evocati da altrettanti musicisti che all'inizio suonano dal vivo e poi vengono inghiottiti dal golfo mistico. Le canzoni più efficaci, a parte «Il paese dei Balocchi», non sono quelle inserite nel disco dei Pooh già pubblicato, ma le altre, lontane dal loro stile, come «Un figlio perfetto» («Un figlio perfetto non fuma spinelli, non gira di notte a suonar campanelli»), «Che tempi bui», «Sballo». 
Spiccano Manuel Frattini, versatile Pinocchio, Pietro Pignatelli (Geppetto), Lena Biolcati (Angela), Arianna (la Fata turchina), Felice Casciano e Simona Patitucci (il Gatto e la Volpe), Mauro Simone (Lucignolo), Andrea Verzicco (il Grillo). Le coreografie sono di Fabrizio Angelini, le scene di Antonio Mastromattei e i costumi folgoranti di Zaira De Vincentiis. 

 

I bimbi ne andranno estasiati, così come il bambino che è rimasto in noi si meraviglia in molti quadri: il bosco nel quale all'inizio si abbatte un temporale vero, facendo cadere l'albero dal quale il falegname ricaverà il burattino; il Gatto e la Volpe di Felice Casciano e Simona Patitucci, due pittoreschi punk che vivono di espedienti; il circo che viene ricostruito in interno ed esterno in pochi secondi, dove Pinocchio e Lucignolo si fanno asinelli; il teatro dei burattini/umani dove un pittoresco Mangiafuoco (Roberto Nencini) canta «Mamma mia» da operetta; il mare nel quale danzano a ritmo di samba con «Galleggiando» uomini/corallo ed enormi donne-meduse appese in alto, con la balena che appare all'improvviso definita da denti luminosi. Un universo di trovate sceniche, intelligenti quanto lievi e generose. La storia di Collodi è rielaborata in chiave moderna, anche nelle parti recitate. Marconi ha pensato agli Anni Sessanta, ma è un accenno vago, in un Pinocchio che da adolescente irrequieto appare insofferente a ruoli e regole e fugge verso l'eterno divertimento del Paese dei Balocchi. In una società che annulla il Super-Io, anche il Grillo Parlante compie interventi più fulminei che brevi; e la Fata Turchina diventa semplicemente Turchina, una bambina che simboleggia il potere delle Favole.

Geppetto è un uomo tormentato dalla responsabilità di esser padre, e la riconciliazione con il burattino nel ventre della balena simboleggia un processo di maturazione per entrambi. A lui, pensosamente impersonato da Pietro Pignatelli, s'è voluta aggiungere una figura femminile, chiamata Angela come la madre di Collodi, per inserire il concetto di famiglia (che però - controsenso - nei Sessanta comincia ad affievolirsi): Angela è l'ancora statica Lena Biolcati, vecchia conoscenza di Sanremo come la Turchina di Arianna, brevemente passata anche lei dal Festival Giovani e forse la meno convincente. Se si pensa che anche «I dieci comandamenti», altro musical in scena a Milano, ribolle di ex nuove proposte sanremesi, si capisce che molte voci disoccupate hanno finalmente trovato lavoro con l'esplodere dei musicals. «Pinocchio» è stato opzionato da 7 paesi in Europa, oltre che in Cina e Sudamerica. La produzione della pregiata Compagnia della Rancia spera di rimanere in scena a Milano fino a Natale; le prenotazioni sono già 45 mila. 

 
 
   
 
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